foto dell'evento di Andrea Lavaggi

Il presidente della Fondazione Galleria Rizzi Angelo Rossignotti racconta le peculiarità, la nascita di questo museo. Al centro la rappresentante del Ministero dei Beni Culturali Alessandra Cabella.

 

 

 

 

 

Il consigliere della Fondazione Galleria Rizzi Francesco Baratta introduce brevemente l'evento. Attorno al tavolo una parte del Consiglio direttivo della Fondazione.

 

 

 

 

 

La rappresentante del Ministero dei Beni Culturali Alessandra Cabella sottolinea come questa donazione si inserisca perfettamente nello spirito di Marcello Rizzi: sia Giorgio Bernasconi sia Marcello Rizzi hanno voluto che le loro collezioni, frutto delle loro passioni, non fossero più un patrimonio privato ma potessero essere conosciute ed ammirate da chiunque lo desiderasse.

 

 

 

 

 

Lo scenografo Antonio Mastromattei presenta la bellezza e il valore delle saliere in maiolica. Più che un discorso da specialisti, è una testimonianza della grande amicizia che lo legò all'ing. Bernasconi. Due mondi, quello agiato di Giorgio Bernasconi e quello squattrinato dello spettacolo, uniti dalla grande passione per l'arte, per il bello.

La nuova sala della Galleria Rizzi è il frutto di una serie di combinazioni e coincidenze felici, dove diverse persone hanno avuto un ruolo decisivo ed hanno contribuito alla realizzazione di questa esposizione. Il principale ispiratore è stato Giorgio Bernasconi, ingegnere e dirigente di una importante azienda milanese. Appassionato e competente collezionista di oggetti ed opere d’arte, con una particolare attenzione per le maioliche antiche ed, in particolare, per le saliere.

Più volte aveva manifestato il suo desiderio di donare la collezione di saliere ad un museo.

Circa un anno fa, la sig.ra Silvana, moglie dell’ingegner Bernasconi, grazie all’aiuto di amici comuni, ha avuto un primo incontro con la direzione della Fondazione. Il momento non poteva essere migliore: all’interno del museo si stava ristrutturando la vecchia cucina e non si era ancora deciso come utilizzare questo nuovo spazio. È scattata così l’idea di ospitare la collezione proprio in questa sala. Da qui ha avuto inizio l’avventura, non priva di interminabili e lunghissime difficoltà burocratiche. La grande disponibilità della Direzione, della Soprintendenza di Genova, la determinazione della sig.ra Silvana, la collaborazione di un gruppo di vecchi amici di Giorgio, alla fine hanno reso possibile il “miracolo”.

La sala ora viene aperta al pubblico che potrà ammirare gli 80 pezzi esposti, databili tra la seconda metà del Cinquecento e gli inizi dell’Ottocento. Tutte le più importanti manifatture italiane sono presenti, con una prevalenza dell’Italia centro-meridionale dove maggiore era la produzione. Alcuni pezzi sono di provenienza spagnola (Talavera) e una donnina è francese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sicuramente in molti musei sarà possibile trovare pezzi molto importanti ma in nessun altro, credo sia esposta una collezione tanto vasta e numerosa. Questa raccolta è il risultato di circa 30 anni di ricerche ed acquisizioni, il che la rende unica e non facilmente ripetibile. Al di là dei singoli valori dei pezzi, questo è il vero valore aggiunto della collezione.

Queste saliere sicuramente non erano conservate in cucina ma venivano portate dove il sale si conservava, riempite e portate a tavola dove, oltre a svolgere la loro funzione primaria, allietavano anche la vista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un folto pubblico ha partecipato a questa nuova inaugurazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Vicesindaco Pietro Gianelli sottolinea come il gesto liberale dell'avvocato Rizzi sia tutt'oggi una ricchezza per tutta la cittadinanza.

 

 

 

 

 

Le forme sono varie: si va dalla semplice coppetta alle più elaborate forme plastiche ed architettoniche, con straordinarie presenze di animali, draghi, putti ed eleganti figure femminili che offrono il sale in appositi vassoi.

 

 

 

 

 

Un mazzo di fiori per Silvana Bernasconi, che ha dato compimento ai desiderata del marito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al termine della conversazione un momento di scambio di impressioni, qualche saluto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una panoramica della antica cucina. A sinistra della cappa, uno splendido vaso settecentesco, donato da Antonio Mastromattei. A destra, appesi alla parete, alcuni piatti portauovo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A destra una vetrinetta con le saliere suddivise per provenienza, epoca, tipologia.

 

 

 

 

 

Il lavandino in marmo con la "vascelea", sulla parete numerosi "rami".

 

 

 

 

 

Impossibile resistere alla tentazione di uno scatto, di fronte a tanta bellezza.