![]()
|
![]() don Luciano Smirni - parroco in Sestri Levante - benedice i nuovi locali
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
Link ad un audio informale di Angelo sull'evento
Così scrisse Marcello Rizzi: « Qualora ciò non avessi fatto, lo faranno i miei successori, l'intero mio patrimonio voglio che sia costituito in Ente Morale a cura del Ministero della Pubblica Istruzione e degli esecutori testamentari... la collezione da me lasciata dovrà sempre restare a Sestri Levante con carattere di pubblica Galleria dello Stato e sotto il nome di "Galleria Rizzi" in Sestri Levante... 17 dicembre 1959"
Così continua Angelo Rossignotti: « Da quell'ormai lontano 6 agosto 1960 inizia una vicenda talmente intricata che è ben difficile descriverla organicamente, dati i continui e imprevisti colpi di scena. Ciononostante i tre esecutori testamentari operano d'intesa con l'intendente di Finanza e il Sovrintendente alle Gallerie del Tempo i quali, nonostante la grande cortesia e collaborazione sul piano personale, non si stancano di ripetere che, essendosi l'Avv. Rizzi accollato il debito del fratello, lo Stato non accetterà l'eredità finché il debito non sarà estinto. Circa due anni dopo (1962) il debito è salito a circa 55 milioni e gli esecutori hanno un gran da fare nel cercare di convincere i creditori — che vogliono pignorare immobili e oggetti — di pazientare fino alla prossima asta nella quale sarà messo in vendita un terzo del pacchetto azionario della società Grand Hotel Jensch, pacchetto di proprietà Rizzi. L'asta purtroppo va deserta e allora l'esecutore Giacomo Rossignotti garantisce in proprio il debito di 55 milioni di lire al Credito Italiano di Chiavari e i creditori sono tacitati. Nel frattempo continua un palleggiarsi di responsabilità tra Intendenza, Soprintendenza ed Esecutori: l'eredità è giacente. Viene indetta una seconda asta con un ribasso di 20 milioni rispetto alla precedente che era di 100 milioni. Finalmente, nel 1965 un ingegnere di Parma vince la gara e così Giacomo Rossignotti recupera senza interessi quanto garantito. Nel settembre 1967 (lo Stato non ha ancora accettato l'eredità nonostante non vi siano più debiti) gli esecutori aprono al pubblico il secondo e il terzo piano della Galleria, ordinata dal Prof. Castelnovi e inaugurata dal Senatore Sestrese Giorgio Bo, Ministro delle Partecipazioni Statali.
Da parte dei Ministeri, silenzio assoluto.
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
|
![]()
Link al dettaglio dei restauri
|
![]()
|
![]() il clarinettista Francesco Gardella accompagnato dal pianista Alessandro Magnasco
|
![]()
|
![]()
|
![]() un prolungato applauso chiude in bellezza l'evento
|