

Ludovico Ariosto
Prossimi eventi in programma:
EVENTO INSERITO NEL PIANO DI VALORIZZAZIONE 2025
“Olio su tela,
inchiostro su carta”
PRESENTAZIONE dei RESTAURI PITTORICI e LIBRARI
Introduzione
CLAUDIO CERUTI | Presidente Fondazione Galleria Rizzi
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Interventi
ALESSANDRA CABELLA | Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Liguria
CRISTINA DAL MOLIN | Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria - Archivio di Stato di Genova
ELENA PARENTI | Restauro opere pittoriche
VIRGINIA STRADA | Restauro volume del Cinquecento
GIAMPIERO BARBIERI | Intelligenza artificiale fra pittura e libro
6 dicembre | 15:30


Restauri
OLIO, INCHIOSTRO E CARTA
PERCORSO ARTISTICO TRA TELE E VOLUMI
Partendo dal restauro della cinquecentina di M. Ludovico Ariosto si è costruito un percorso di restauri incentrato sul libro, veicolo di cultura e conoscenza che per secoli ha scandito il tramandarsi di testi e sapere tra le pagine scritte o stampate.

I Nostri Illustri Ospiti

La Famiglia Rizzi
La storia della Galleria Rizzi cominciò un giorno del 1897, quando il dottor Vittorio Rizzi, medico condotto di Sestri Levante, tornò a casa dal solito giro con un quadro sotto il braccio, in luogo della borsa con i suoi arnesi, dimenticata presso l'ultimo paziente: era il contagio...
Il dottor Rizzi si era stabilito da poco a Sestri Levante, dopo aver lasciato la sua Piacenza, con la quale, peraltro, continuava ad avere stretti rapporti.
E dai suoi luoghi d'origine provenivano principalmente i suoi acquisti : qualche antiquario, ma presto comincia ad attingere alle avite riserve della nobiltà cittadina. In questo modo, a poco a poco, arrivano in riviera quadri che troviamo citati nelle antiche "guide": piacentine presso i conti Parma, gli Anguissola, i Pollastrelli, i Landi, i Nasalli Rocca...
In un secondo tempo, oltre a quello per i quadri, si manifesta anche l'interesse per i mobili, per i disegni e le stampe, per le ceramiche. Specialmente queste ultime sembrano essere importanti per i contatti con il nuovo ambiente : di qui la preponderanza, tra quelle raccolte, di ceramiche locali, di Savona e di Albisola.
Alla morte del dottor Rizzi, nel 1916, i figli Ferdinando e Marcello ereditarono, insieme alla collezione, il gusto dell'eclettico collezionismo.


