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Madonna con Bambino e San Giovannino
Cerchia di Andrea Verrocchio
Ultimo quarto del XV secolo
Tempera su tavola, cm. 48x36
Il dipinto è pervaso di suggestioni toscaneggianti e botticelliane come la capigliatura raccolta e velata della Vergine e la resa del Bambino paffuta.
Ultimo quarto del XV secolo
Tempera su tavola, cm. 48x36
Il dipinto è pervaso di suggestioni toscaneggianti e botticelliane come la capigliatura raccolta e velata della Vergine e la resa del Bambino paffuta.

Madonna delle candelabre
Bottega di Antonio Rossellino
Fine del XV secolo
Bassorilievo in stucco policromo, cm. 114x87x21.5
L’inedito rilievo, prodotto dalla bottega di Antonio Rossellino, è rimasto per lungo tempo nei depositi del Museo. L’intervento di restauro nel 2016 ha riportato in evidenza la delicata composizione evidenziando l'umanizzazione del sacro con la tenue policromia che impreziosisce la conversazione tra Madre e Figlio.
Fine del XV secolo
Bassorilievo in stucco policromo, cm. 114x87x21.5
L’inedito rilievo, prodotto dalla bottega di Antonio Rossellino, è rimasto per lungo tempo nei depositi del Museo. L’intervento di restauro nel 2016 ha riportato in evidenza la delicata composizione evidenziando l'umanizzazione del sacro con la tenue policromia che impreziosisce la conversazione tra Madre e Figlio.

Busto femminile
Ignoto scultore fiorentino
Seconda metà del XV secolo
Legno scolpito e dipinto a policromia, cm. 45 x 36
La figura, ricavata da un unico blocco ligneo, mostra forme compatte e sode, lineamenti dal carattere astraente, che riportano alla produzione coeva marmorea di ambito toscano (Verrocchio, Mino da Fiesole) o alle figure femminili di Francesco Laurana
Seconda metà del XV secolo
Legno scolpito e dipinto a policromia, cm. 45 x 36
La figura, ricavata da un unico blocco ligneo, mostra forme compatte e sode, lineamenti dal carattere astraente, che riportano alla produzione coeva marmorea di ambito toscano (Verrocchio, Mino da Fiesole) o alle figure femminili di Francesco Laurana

Busto femminile
Ignoto scultore lucchese
Prima metà del XV secolo
Legno scolpito e dipinto a policromia, cm. 45 x 37
Il busto, ricavato da un unico tronco, raffigura una dama con il viso incorniciato da una capigliatura raccolta con scriminatura al centro e dalla veste decorata a racemi floreali.
Il restauro del 1991 ha rivelato che l'opera è un frammento: forse la scultura, in epoca imprecisata ha subito un mutazione di finalità, doveva con tutta probabilità essere a figura intera e forse rappresentare una Vergine Annunciata.
Prima metà del XV secolo
Legno scolpito e dipinto a policromia, cm. 45 x 37
Il busto, ricavato da un unico tronco, raffigura una dama con il viso incorniciato da una capigliatura raccolta con scriminatura al centro e dalla veste decorata a racemi floreali.
Il restauro del 1991 ha rivelato che l'opera è un frammento: forse la scultura, in epoca imprecisata ha subito un mutazione di finalità, doveva con tutta probabilità essere a figura intera e forse rappresentare una Vergine Annunciata.

La morte di Euridice
Aureliano Buso Capradossi
Secondo quarto del XVI secolo
Olio su tavola, cm. 64x96
La tavola, forse frammento di un oggetto d’arredo o di una boiserie, presenta la scena dell’inseguimento, da parte di Aristeo, di Euridice nell’istante precedente la sua morte, come narrato nelle Georgiche virgiliane.
Secondo quarto del XVI secolo
Olio su tavola, cm. 64x96
La tavola, forse frammento di un oggetto d’arredo o di una boiserie, presenta la scena dell’inseguimento, da parte di Aristeo, di Euridice nell’istante precedente la sua morte, come narrato nelle Georgiche virgiliane.

Compianto sul Cristo morto
Bernardino Lanino
Metà del XVI secolo
Olio su tela, cm. 175x119
Il dipinto sembra essere una replica autografa del Compianto di Cristo realizzato dal Lanino per il San Giuliano a Vercelli, dipinto firmato e datato al 1547.
Metà del XVI secolo
Olio su tela, cm. 175x119
Il dipinto sembra essere una replica autografa del Compianto di Cristo realizzato dal Lanino per il San Giuliano a Vercelli, dipinto firmato e datato al 1547.

Sacra Famiglia con San Giovanni Battista bambino, Sant'Elisabetta e San Domenico
Denijs Calvaert
Ultimo quarto del XVI secolo
Olio su rame, cm. 34x27
Il piccolo formato dell'opera connota una produzione destinata alla devozione privata; l'iconografia composita che riunisce San Domenico al cospetto della Sacra Famiglia, mentre San Giuseppe è intento a raccogliere frutti di melograno (simbolo della castità di Maria) si configura come specifica richiesta di una esigente committenza, orientata verso scelte controriformistiche.
Il supporto in rame inoltre fa risplendere una gamma di colori intensi.
Ultimo quarto del XVI secolo
Olio su rame, cm. 34x27
Il piccolo formato dell'opera connota una produzione destinata alla devozione privata; l'iconografia composita che riunisce San Domenico al cospetto della Sacra Famiglia, mentre San Giuseppe è intento a raccogliere frutti di melograno (simbolo della castità di Maria) si configura come specifica richiesta di una esigente committenza, orientata verso scelte controriformistiche.
Il supporto in rame inoltre fa risplendere una gamma di colori intensi.

Paesaggio con rovine
Antonio Travi
Metà del XVII secolo
Olio su tela, cm. 80x74
Il dipinto è il pendant del "Paesaggio con rovine " sempre della Collezione Rizzi.
La tela è collocabile negli anni '40-'50 nel periodo della piena maturità del Sestri. La tavolozza cromatica terrosa raggiunge esiti di chiarissime tonalità, soprattutto nel paesaggio sul fondo, che svanisce per confluire nel cielo.
Metà del XVII secolo
Olio su tela, cm. 80x74
Il dipinto è il pendant del "Paesaggio con rovine " sempre della Collezione Rizzi.
La tela è collocabile negli anni '40-'50 nel periodo della piena maturità del Sestri. La tavolozza cromatica terrosa raggiunge esiti di chiarissime tonalità, soprattutto nel paesaggio sul fondo, che svanisce per confluire nel cielo.

Paesaggio con rovine
Antonio Travi
Metà del XVII secolo
Olio su tela, cm. 80x74
Il dipinto è il pendant del "Paesaggio con rovine " sempre della Collezione Rizzi.
Nella serie delle sue "vedute" l'artista ricorre mai in maniera identica a elementi architettonici componibili (torri, arcate, ponti) utilizzati come repertorio per molteplici variazioni sul tema, da animare con figurette in atteggiamento di lavoro.
Metà del XVII secolo
Olio su tela, cm. 80x74
Il dipinto è il pendant del "Paesaggio con rovine " sempre della Collezione Rizzi.
Nella serie delle sue "vedute" l'artista ricorre mai in maniera identica a elementi architettonici componibili (torri, arcate, ponti) utilizzati come repertorio per molteplici variazioni sul tema, da animare con figurette in atteggiamento di lavoro.

Vincenzo I Gonzaga
Frans Pourbus il Giovane
Inizio del XVII secolo
Olio su tela, cm. 66x51.5
L'esecuzione del ritratto si può collocare nel primo decennio del '600, all'inizio cioè del soggiorno mantovano del Porbus . Il dipinto, impostato su moduli compositivi e stilistici rubensiani, è delineato con un'attenzione al particolare tipicamente fiamminga, specie negli effetti di luce sulle superfici. Vincenzo I Gonzaga successe al padre Guglielmo nel 1587, qui indossa il collare del Toson d'Oro, ottenuto dal re di Spagna Filippo II.
Inizio del XVII secolo
Olio su tela, cm. 66x51.5
L'esecuzione del ritratto si può collocare nel primo decennio del '600, all'inizio cioè del soggiorno mantovano del Porbus . Il dipinto, impostato su moduli compositivi e stilistici rubensiani, è delineato con un'attenzione al particolare tipicamente fiamminga, specie negli effetti di luce sulle superfici. Vincenzo I Gonzaga successe al padre Guglielmo nel 1587, qui indossa il collare del Toson d'Oro, ottenuto dal re di Spagna Filippo II.
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